Versione riveduta dell'articolo precedentemente uscito sul Caffè del Cappellaio Matto
Dopo i Fantastici Quattro, per Topolino e i suoi amici è venuto il momento di vestire i panni di un nuovo supergruppo Marvel, i Vendicatori, ormai meglio noti grazie alle pellicole dei fratelli Russo come Avengers. Nel caso di questa parodia disneyana gli autori sono Steve Behling al soggetto, Luca Barbieri alla sceneggiatura e Alessandro Pastrovicchio ai disegni.
Sulle tracce di Hulk
A interpretare i Vendicatori originali, come si diceva ai tempi in cui ho iniziato a leggere i fumetti di supereroi, troviamo Paperino, che torna a vestire i panni di Thor, Topolino, che indossa l'armatura di Iron Man, Minni, che prende il posto di Wasp, quindi Pluto al posto di Ant-Man, e infine Pippo che torna a vestire i panni di Hulk. Inoltre, a differenza di Avengers #1 del 1963 di Stan Lee e Jack Kirby, nella parodia disneyana troviamo un'eroina in più, Lady Sif (anch'essa proveniente da Asgard) interpretata da Paperina.
A dire il vero le differenze non si fermano qui, ma questa è indubbiamente la più sostanziale, mentre per il resto gli autori hanno operato più per sottrazione, semplificando e snellendo la narrazione che risulta decisamente meno densa dell'albo originale.
D'altra parte l'elemento portante, ovvero il ruolo di Loki, interpretato da Gastone, nello scatenare la follia distruttiva di Hulk è rimasto invariato.
Ovviamente con così tanti eroi differenti, concentrarsi su un aspetto scientifico particolare non è semplice, come invece accaduto in occasione delle parodie precedenti (o di quelle che arriveranno presto). D'altra parte mi piace concentrarmi su un dettaglio, in comune con la storia originale: il ponte di arcobaleno che collega Asgard con la Terra.
L'arcobaleno, infatti, è costituito da uno "schermo" di goccioline d'acqua che, come i prismi, separano la luce bianca che ci proviene dal Sole nelle sue frequenze di base, ovvero i colori che costituiscono l'arcobaleno. Ciò avviene a causa di effetti ottici come rifrazione e riflessione, però dà l'idea della consistenza di questo arcobaleno, e quindi, in maniera poetica, ci dice che in fondo, i miti e, per traslato, le storie di supereroi sono fatte della stessa, leggerissima materia delle nuvole!