Versione riveduta dell'articolo precedentemente uscito sul Caffè del Cappellaio Matto
Dopo i primi due What If...? con Paperino protagonista, il primo dedicato a Wolverine e il secondo dedicato a Thor, arriva il turno di Minni di interpretare una delle supereroine più note della Marvel: Capitan Marvel.
La storia, su soggetto di Steve Behling, vede il ritorno della coppia Luca Barbieri–Giada Perissinotto che tanto bene aveva fatto con Paperino-Wolverine, riuscendo, se possibile, addirittura a migliorarsi.
Come intuibile dal titolo di questa newsletter, la storia comunque deve delle concessioni alla visione statunitense di un'unica città per tutti i personaggi disneyani, che ovviamente è Paperopoli, ma a parte questo dettaglio, direi che è venuto il momento di raccontare alcuni dettagli sulle origini del personaggio, prima di passare alla sezione scientifica vera e propria.
Una nuova supereroina in città
La Capitan Marvel attuale, Carol Danvers, fece il suo esordio su Marvel Super-Heroes #13 del marzo 1968 creata da Roy Thomas e Gene Colan. E' un ufficiale dell'aereonatuica USA senza alcun potere, ma sin da quell'esordio intreccia la sua strada con quella di Capitan Marvel, cosa che accadrà in un altro paio di occasioni anche nel decennio successivo.
Passiamo, infatti, al 1977 quando sulle pagine di Ms. Marvel #1 venne ricreata da Gerry Conway e John Buscema come supereroina, la Ms. Marvel titolare della testata. In questa nuova serie ritroviamo Carol a capo di un magazine allegato al Daily Bugle (il quotidiano che è stato reso famoso dalle storie dell'Uomo Ragno) e, proprio come Minni nella storia di Barbieri, anche Carol è tormentata dall'idea di scoprire chi sia la nuova eroina giunta in città, Ms. Marvel appunto. Senza sapere di essere proprio lei.
Barbieri, per costruire la sua parodia, utilizza non solo il numero di esordio, ma anche materiali presenti nei tre albi successivi.
Volare senza ali
In particolare su Ms. Marvel #2 gli scienziati criminali dell'AIM (acronimo che sta per Avanzate Idee Meccaniche) esaminano il costume della supereroina, concludendo che i poteri di volo di Carol dipendono proprio dall'avanzatissima tecnologia presente nel costume stesso. Tecnologia che i nostri non riescono a capire.
Lasciamo, però, i tizi dell'AIM alle loro domande senza risposta e proviamo noi a rispondere a una domanda più semplice, ovvero se sia possibile volare senza ali.
In effetti, in natura, diversi animali sono in grado di volare senza la necessità di avere delle ali come gli uccelli. La maggior parte di essi, però, presentano delle modifiche evolutive che fanno immediatamente pensare ai nostri alianti, o, per restare in tema, al bat-aliante di Batman (o alla versione rigida della cappa vista nell'ultimo film del Cavaliere Oscuro). Per esempio il geco volante o lo scoiattolo volante presentano proprio delle membrane che permettono loro di planare, più che di volare, tra un ramo e l'altro.
Un po' più interessante è il serpente volante: quando ha bisogno di andare da un ramo a un altro più basso, magari su un albero diverso rispetto a quello su cui si trova, si lancia verso la sua destinazione appiattendosi e quindi diventando una specie di ala volante. E il serpente ha un così grande controllo sulla sua struttura che riesce a direzionarsi e atterrare con grande precisione.
Completamente differente è, invece, la tecnica dei calamari volanti, che utilizzano un getto di aria compressa per volare sulla superficie dell'oceano, raggiungendo persino una velocità di 40 km/h. Anche loro sono in grado di controllare il volo utilizzando pinne e tentacoli.
Alla fine di questa breve carrellata, vi lascio al video, dandovi appuntamento alla prossima uscita dedicata a Marvel plus Disney!